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"Eppure battono alla porta" di Dino Buzzati

"Eppure battono alla porta" di Dino Buzzati

Notizia del 09/04/2010

Scritto da

L’Associazione artistico-culturale “Pegaso” presenta:

“EPPURE BATTONO ALLA PORTA”
di DINO BUZZATI

elaborazione drammaturgica di Andrea Stopponi
Regia di Gennaro Paraggio e Mario Fazio

Dal 13 al 18 Aprile 2010

Con: Guido Alcantarini, Maura Bonelli, Laura Branchini, Stefano Dalla Vedova, Mario Fazio, Giuliana Meli, Francesco Nannarelli

 

La locandina dello spettacolo

La locandina dello spettacolo

In memoria di Dino Buzzati, l’associazione culturale “Pegaso” di Roma porta in scena una libera interpretazione di “Eppure battono alla porta”, uno dei racconti misteriosi e “fantastici” del grande scrittore e giornalista. Quest’anno ricorre il 70° anniversario dalla sua prima pubblicazione, avvenuta su “La Lettura”, rivista del Corriere della Sera. E proprio quest’anno, Dino Buzzati potrà finalmente tornare sulle sue amate Dolomiti. Dopo anni di battaglie da parte dei familiari, sarà infatti esaudita la sua ultima volontà: le sue ceneri verranno disperse sulle montagne sopra Cortina.

L’Associazione artistico-culturale “Pegaso” presenta lo spettacolo “Eppure battono alla porta”, liberamente ispirato all’omonimo racconto di Dino Buzzati contenuto nell’opera “I sessanta racconti”. In questo spettacolo palpita il cuore della poetica buzzatiana: in esso confluiscono la magia, il mistero, l’angoscia, l’ineluttabilità del destino, l’illusione, tutte tematiche care allo scrittore e che ne hanno fatto un’icona del genere.

I fatti si svolgono nella villa di campagna dei Gron, protagonisti dello spettacolo. Si tratta di una famiglia borghese che ha subìto, come tante altre, i traumi della seconda guerra. Nell’apparente tranquillità di questa casa si insinua a poco a poco la paura. La pioggia cade incessantemente, il fiume è in piena e rischia di invadere le pareti domestiche. In un crescendo di stati emotivi differenti prendono vita e si muovono tutti i personaggi: il razionale dott. Martora, il rigido ma malinconico Colonnello Bissat e sua moglie Sofia, la coppia di coniugi Gron, composta da Maria e Stefano.

Tutti i personaggi verranno travolti, nel corso della rappresentazione, dalla paura, dall’ansia della fine, eccezion fatta per la signora Maria Gron, morbosamente attaccata alla sua casa, ai suoi beni di borghese o a quel poco che la devastazione della guerra le ha lasciato intatto.

La Compagnia teatrale “Pegaso”, dopo i successi della scorsa stagione con “Vecchi Tempi” di Harold Pinter, propone al pubblico un vero e proprio tributo alla figura dello scrittore. Il testo, infatti, è una libera interpretazione del racconto, e in esso compaiono riferimenti e cenni anche ad alcuni passi del resto della sua produzione letteraria: dal racconto “I topi”, “La canzone di guerra”, “La giacca stregata”, fino a intense citazioni dal romanzo “Il bosco vecchio”.

TEATRO AGORA’80

via della Penitenza 33, Roma (Trastevere)
tel. 06 6874167 - www.teatroagora80.com

DATE E ORARI:
Dal 13 al 18 Aprile 2010 - Ore 21.00, Domenica ore 17.30

COSTO DEI BIGLIETTI:

  • Intero 13 €
  • ridotto 11 €
  • CRAL e tesserati CTS (Centro Turistico Studentesco) 8 € (+ 2 € di tessera associativa al teatro, ove prevista)

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"Eppure battono alla porta" di Dino Buzzati

Notizia del 09/04/2010

Scritto da

L’Associazione artistico-culturale “Pegaso” presenta:

“EPPURE BATTONO ALLA PORTA”
di DINO BUZZATI

elaborazione drammaturgica di Andrea Stopponi
Regia di Gennaro Paraggio e Mario Fazio

Dal 13 al 18 Aprile 2010

Con: Guido Alcantarini, Maura Bonelli, Laura Branchini, Stefano Dalla Vedova, Mario Fazio, Giuliana Meli, Francesco Nannarelli

 

La locandina dello spettacolo

La locandina dello spettacolo

In memoria di Dino Buzzati, l’associazione culturale “Pegaso” di Roma porta in scena una libera interpretazione di “Eppure battono alla porta”, uno dei racconti misteriosi e “fantastici” del grande scrittore e giornalista. Quest’anno ricorre il 70° anniversario dalla sua prima pubblicazione, avvenuta su “La Lettura”, rivista del Corriere della Sera. E proprio quest’anno, Dino Buzzati potrà finalmente tornare sulle sue amate Dolomiti. Dopo anni di battaglie da parte dei familiari, sarà infatti esaudita la sua ultima volontà: le sue ceneri verranno disperse sulle montagne sopra Cortina.

L’Associazione artistico-culturale “Pegaso” presenta lo spettacolo “Eppure battono alla porta”, liberamente ispirato all’omonimo racconto di Dino Buzzati contenuto nell’opera “I sessanta racconti”. In questo spettacolo palpita il cuore della poetica buzzatiana: in esso confluiscono la magia, il mistero, l’angoscia, l’ineluttabilità del destino, l’illusione, tutte tematiche care allo scrittore e che ne hanno fatto un’icona del genere.

I fatti si svolgono nella villa di campagna dei Gron, protagonisti dello spettacolo. Si tratta di una famiglia borghese che ha subìto, come tante altre, i traumi della seconda guerra. Nell’apparente tranquillità di questa casa si insinua a poco a poco la paura. La pioggia cade incessantemente, il fiume è in piena e rischia di invadere le pareti domestiche. In un crescendo di stati emotivi differenti prendono vita e si muovono tutti i personaggi: il razionale dott. Martora, il rigido ma malinconico Colonnello Bissat e sua moglie Sofia, la coppia di coniugi Gron, composta da Maria e Stefano.

Tutti i personaggi verranno travolti, nel corso della rappresentazione, dalla paura, dall’ansia della fine, eccezion fatta per la signora Maria Gron, morbosamente attaccata alla sua casa, ai suoi beni di borghese o a quel poco che la devastazione della guerra le ha lasciato intatto.

La Compagnia teatrale “Pegaso”, dopo i successi della scorsa stagione con “Vecchi Tempi” di Harold Pinter, propone al pubblico un vero e proprio tributo alla figura dello scrittore. Il testo, infatti, è una libera interpretazione del racconto, e in esso compaiono riferimenti e cenni anche ad alcuni passi del resto della sua produzione letteraria: dal racconto “I topi”, “La canzone di guerra”, “La giacca stregata”, fino a intense citazioni dal romanzo “Il bosco vecchio”.

TEATRO AGORA’80

via della Penitenza 33, Roma (Trastevere)
tel. 06 6874167 - www.teatroagora80.com

DATE E ORARI:
Dal 13 al 18 Aprile 2010 - Ore 21.00, Domenica ore 17.30

COSTO DEI BIGLIETTI:

  • Intero 13 €
  • ridotto 11 €
  • CRAL e tesserati CTS (Centro Turistico Studentesco) 8 € (+ 2 € di tessera associativa al teatro, ove prevista)

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“EPPURE BATTONO ALLA PORTA”
di DINO BUZZATI

elaborazione drammaturgica di Andrea Stopponi
Regia di Gennaro Paraggio e Mario Fazio

Dal 13 al 18 Aprile 2010

Con: Guido Alcantarini, Maura Bonelli, Laura Branchini, Stefano Dalla Vedova, Mario Fazio, Giuliana Meli, Francesco Nannarelli

 

La locandina dello spettacolo

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In memoria di Dino Buzzati, l’associazione culturale “Pegaso” di Roma porta in scena una libera interpretazione di “Eppure battono alla porta”, uno dei racconti misteriosi e “fantastici” del grande scrittore e giornalista. Quest’anno ricorre il 70° anniversario dalla sua prima pubblicazione, avvenuta su “La Lettura”, rivista del Corriere della Sera. E proprio quest’anno, Dino Buzzati potrà finalmente tornare sulle sue amate Dolomiti. Dopo anni di battaglie da parte dei familiari, sarà infatti esaudita la sua ultima volontà: le sue ceneri verranno disperse sulle montagne sopra Cortina.

L’Associazione artistico-culturale “Pegaso” presenta lo spettacolo “Eppure battono alla porta”, liberamente ispirato all’omonimo racconto di Dino Buzzati contenuto nell’opera “I sessanta racconti”. In questo spettacolo palpita il cuore della poetica buzzatiana: in esso confluiscono la magia, il mistero, l’angoscia, l’ineluttabilità del destino, l’illusione, tutte tematiche care allo scrittore e che ne hanno fatto un’icona del genere.

I fatti si svolgono nella villa di campagna dei Gron, protagonisti dello spettacolo. Si tratta di una famiglia borghese che ha subìto, come tante altre, i traumi della seconda guerra. Nell’apparente tranquillità di questa casa si insinua a poco a poco la paura. La pioggia cade incessantemente, il fiume è in piena e rischia di invadere le pareti domestiche. In un crescendo di stati emotivi differenti prendono vita e si muovono tutti i personaggi: il razionale dott. Martora, il rigido ma malinconico Colonnello Bissat e sua moglie Sofia, la coppia di coniugi Gron, composta da Maria e Stefano.

Tutti i personaggi verranno travolti, nel corso della rappresentazione, dalla paura, dall’ansia della fine, eccezion fatta per la signora Maria Gron, morbosamente attaccata alla sua casa, ai suoi beni di borghese o a quel poco che la devastazione della guerra le ha lasciato intatto.

La Compagnia teatrale “Pegaso”, dopo i successi della scorsa stagione con “Vecchi Tempi” di Harold Pinter, propone al pubblico un vero e proprio tributo alla figura dello scrittore. Il testo, infatti, è una libera interpretazione del racconto, e in esso compaiono riferimenti e cenni anche ad alcuni passi del resto della sua produzione letteraria: dal racconto “I topi”, “La canzone di guerra”, “La giacca stregata”, fino a intense citazioni dal romanzo “Il bosco vecchio”.

TEATRO AGORA’80

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tel. 06 6874167 - www.teatroagora80.com

DATE E ORARI:
Dal 13 al 18 Aprile 2010 - Ore 21.00, Domenica ore 17.30

COSTO DEI BIGLIETTI:

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  • ridotto 11 €
  • CRAL e tesserati CTS (Centro Turistico Studentesco) 8 € (+ 2 € di tessera associativa al teatro, ove prevista)

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“EPPURE BATTONO ALLA PORTA”
di DINO BUZZATI

elaborazione drammaturgica di Andrea Stopponi
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Dal 13 al 18 Aprile 2010

Con: Guido Alcantarini, Maura Bonelli, Laura Branchini, Stefano Dalla Vedova, Mario Fazio, Giuliana Meli, Francesco Nannarelli

 

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L’Associazione artistico-culturale “Pegaso” presenta lo spettacolo “Eppure battono alla porta”, liberamente ispirato all’omonimo racconto di Dino Buzzati contenuto nell’opera “I sessanta racconti”. In questo spettacolo palpita il cuore della poetica buzzatiana: in esso confluiscono la magia, il mistero, l’angoscia, l’ineluttabilità del destino, l’illusione, tutte tematiche care allo scrittore e che ne hanno fatto un’icona del genere.

I fatti si svolgono nella villa di campagna dei Gron, protagonisti dello spettacolo. Si tratta di una famiglia borghese che ha subìto, come tante altre, i traumi della seconda guerra. Nell’apparente tranquillità di questa casa si insinua a poco a poco la paura. La pioggia cade incessantemente, il fiume è in piena e rischia di invadere le pareti domestiche. In un crescendo di stati emotivi differenti prendono vita e si muovono tutti i personaggi: il razionale dott. Martora, il rigido ma malinconico Colonnello Bissat e sua moglie Sofia, la coppia di coniugi Gron, composta da Maria e Stefano.

Tutti i personaggi verranno travolti, nel corso della rappresentazione, dalla paura, dall’ansia della fine, eccezion fatta per la signora Maria Gron, morbosamente attaccata alla sua casa, ai suoi beni di borghese o a quel poco che la devastazione della guerra le ha lasciato intatto.

La Compagnia teatrale “Pegaso”, dopo i successi della scorsa stagione con “Vecchi Tempi” di Harold Pinter, propone al pubblico un vero e proprio tributo alla figura dello scrittore. Il testo, infatti, è una libera interpretazione del racconto, e in esso compaiono riferimenti e cenni anche ad alcuni passi del resto della sua produzione letteraria: dal racconto “I topi”, “La canzone di guerra”, “La giacca stregata”, fino a intense citazioni dal romanzo “Il bosco vecchio”.

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di DINO BUZZATI

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Dal 13 al 18 Aprile 2010

Con: Guido Alcantarini, Maura Bonelli, Laura Branchini, Stefano Dalla Vedova, Mario Fazio, Giuliana Meli, Francesco Nannarelli

 

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L’Associazione artistico-culturale “Pegaso” presenta lo spettacolo “Eppure battono alla porta”, liberamente ispirato all’omonimo racconto di Dino Buzzati contenuto nell’opera “I sessanta racconti”. In questo spettacolo palpita il cuore della poetica buzzatiana: in esso confluiscono la magia, il mistero, l’angoscia, l’ineluttabilità del destino, l’illusione, tutte tematiche care allo scrittore e che ne hanno fatto un’icona del genere.

I fatti si svolgono nella villa di campagna dei Gron, protagonisti dello spettacolo. Si tratta di una famiglia borghese che ha subìto, come tante altre, i traumi della seconda guerra. Nell’apparente tranquillità di questa casa si insinua a poco a poco la paura. La pioggia cade incessantemente, il fiume è in piena e rischia di invadere le pareti domestiche. In un crescendo di stati emotivi differenti prendono vita e si muovono tutti i personaggi: il razionale dott. Martora, il rigido ma malinconico Colonnello Bissat e sua moglie Sofia, la coppia di coniugi Gron, composta da Maria e Stefano.

Tutti i personaggi verranno travolti, nel corso della rappresentazione, dalla paura, dall’ansia della fine, eccezion fatta per la signora Maria Gron, morbosamente attaccata alla sua casa, ai suoi beni di borghese o a quel poco che la devastazione della guerra le ha lasciato intatto.

La Compagnia teatrale “Pegaso”, dopo i successi della scorsa stagione con “Vecchi Tempi” di Harold Pinter, propone al pubblico un vero e proprio tributo alla figura dello scrittore. Il testo, infatti, è una libera interpretazione del racconto, e in esso compaiono riferimenti e cenni anche ad alcuni passi del resto della sua produzione letteraria: dal racconto “I topi”, “La canzone di guerra”, “La giacca stregata”, fino a intense citazioni dal romanzo “Il bosco vecchio”.

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“EPPURE BATTONO ALLA PORTA”
di DINO BUZZATI

elaborazione drammaturgica di Andrea Stopponi
Regia di Gennaro Paraggio e Mario Fazio

Dal 13 al 18 Aprile 2010

Con: Guido Alcantarini, Maura Bonelli, Laura Branchini, Stefano Dalla Vedova, Mario Fazio, Giuliana Meli, Francesco Nannarelli

 

La locandina dello spettacolo

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In memoria di Dino Buzzati, l’associazione culturale “Pegaso” di Roma porta in scena una libera interpretazione di “Eppure battono alla porta”, uno dei racconti misteriosi e “fantastici” del grande scrittore e giornalista. Quest’anno ricorre il 70° anniversario dalla sua prima pubblicazione, avvenuta su “La Lettura”, rivista del Corriere della Sera. E proprio quest’anno, Dino Buzzati potrà finalmente tornare sulle sue amate Dolomiti. Dopo anni di battaglie da parte dei familiari, sarà infatti esaudita la sua ultima volontà: le sue ceneri verranno disperse sulle montagne sopra Cortina.

L’Associazione artistico-culturale “Pegaso” presenta lo spettacolo “Eppure battono alla porta”, liberamente ispirato all’omonimo racconto di Dino Buzzati contenuto nell’opera “I sessanta racconti”. In questo spettacolo palpita il cuore della poetica buzzatiana: in esso confluiscono la magia, il mistero, l’angoscia, l’ineluttabilità del destino, l’illusione, tutte tematiche care allo scrittore e che ne hanno fatto un’icona del genere.

I fatti si svolgono nella villa di campagna dei Gron, protagonisti dello spettacolo. Si tratta di una famiglia borghese che ha subìto, come tante altre, i traumi della seconda guerra. Nell’apparente tranquillità di questa casa si insinua a poco a poco la paura. La pioggia cade incessantemente, il fiume è in piena e rischia di invadere le pareti domestiche. In un crescendo di stati emotivi differenti prendono vita e si muovono tutti i personaggi: il razionale dott. Martora, il rigido ma malinconico Colonnello Bissat e sua moglie Sofia, la coppia di coniugi Gron, composta da Maria e Stefano.

Tutti i personaggi verranno travolti, nel corso della rappresentazione, dalla paura, dall’ansia della fine, eccezion fatta per la signora Maria Gron, morbosamente attaccata alla sua casa, ai suoi beni di borghese o a quel poco che la devastazione della guerra le ha lasciato intatto.

La Compagnia teatrale “Pegaso”, dopo i successi della scorsa stagione con “Vecchi Tempi” di Harold Pinter, propone al pubblico un vero e proprio tributo alla figura dello scrittore. Il testo, infatti, è una libera interpretazione del racconto, e in esso compaiono riferimenti e cenni anche ad alcuni passi del resto della sua produzione letteraria: dal racconto “I topi”, “La canzone di guerra”, “La giacca stregata”, fino a intense citazioni dal romanzo “Il bosco vecchio”.

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Dal 13 al 18 Aprile 2010 - Ore 21.00, Domenica ore 17.30

COSTO DEI BIGLIETTI:

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di DINO BUZZATI

elaborazione drammaturgica di Andrea Stopponi
Regia di Gennaro Paraggio e Mario Fazio

Dal 13 al 18 Aprile 2010

Con: Guido Alcantarini, Maura Bonelli, Laura Branchini, Stefano Dalla Vedova, Mario Fazio, Giuliana Meli, Francesco Nannarelli

 

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In memoria di Dino Buzzati, l’associazione culturale “Pegaso” di Roma porta in scena una libera interpretazione di “Eppure battono alla porta”, uno dei racconti misteriosi e “fantastici” del grande scrittore e giornalista. Quest’anno ricorre il 70° anniversario dalla sua prima pubblicazione, avvenuta su “La Lettura”, rivista del Corriere della Sera. E proprio quest’anno, Dino Buzzati potrà finalmente tornare sulle sue amate Dolomiti. Dopo anni di battaglie da parte dei familiari, sarà infatti esaudita la sua ultima volontà: le sue ceneri verranno disperse sulle montagne sopra Cortina.

L’Associazione artistico-culturale “Pegaso” presenta lo spettacolo “Eppure battono alla porta”, liberamente ispirato all’omonimo racconto di Dino Buzzati contenuto nell’opera “I sessanta racconti”. In questo spettacolo palpita il cuore della poetica buzzatiana: in esso confluiscono la magia, il mistero, l’angoscia, l’ineluttabilità del destino, l’illusione, tutte tematiche care allo scrittore e che ne hanno fatto un’icona del genere.

I fatti si svolgono nella villa di campagna dei Gron, protagonisti dello spettacolo. Si tratta di una famiglia borghese che ha subìto, come tante altre, i traumi della seconda guerra. Nell’apparente tranquillità di questa casa si insinua a poco a poco la paura. La pioggia cade incessantemente, il fiume è in piena e rischia di invadere le pareti domestiche. In un crescendo di stati emotivi differenti prendono vita e si muovono tutti i personaggi: il razionale dott. Martora, il rigido ma malinconico Colonnello Bissat e sua moglie Sofia, la coppia di coniugi Gron, composta da Maria e Stefano.

Tutti i personaggi verranno travolti, nel corso della rappresentazione, dalla paura, dall’ansia della fine, eccezion fatta per la signora Maria Gron, morbosamente attaccata alla sua casa, ai suoi beni di borghese o a quel poco che la devastazione della guerra le ha lasciato intatto.

La Compagnia teatrale “Pegaso”, dopo i successi della scorsa stagione con “Vecchi Tempi” di Harold Pinter, propone al pubblico un vero e proprio tributo alla figura dello scrittore. Il testo, infatti, è una libera interpretazione del racconto, e in esso compaiono riferimenti e cenni anche ad alcuni passi del resto della sua produzione letteraria: dal racconto “I topi”, “La canzone di guerra”, “La giacca stregata”, fino a intense citazioni dal romanzo “Il bosco vecchio”.

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L’Associazione artistico-culturale “Pegaso” presenta lo spettacolo “Eppure battono alla porta”, liberamente ispirato all’omonimo racconto di Dino Buzzati contenuto nell’opera “I sessanta racconti”. In questo spettacolo palpita il cuore della poetica buzzatiana: in esso confluiscono la magia, il mistero, l’angoscia, l’ineluttabilità del destino, l’illusione, tutte tematiche care allo scrittore e che ne hanno fatto un’icona del genere.

I fatti si svolgono nella villa di campagna dei Gron, protagonisti dello spettacolo. Si tratta di una famiglia borghese che ha subìto, come tante altre, i traumi della seconda guerra. Nell’apparente tranquillità di questa casa si insinua a poco a poco la paura. La pioggia cade incessantemente, il fiume è in piena e rischia di invadere le pareti domestiche. In un crescendo di stati emotivi differenti prendono vita e si muovono tutti i personaggi: il razionale dott. Martora, il rigido ma malinconico Colonnello Bissat e sua moglie Sofia, la coppia di coniugi Gron, composta da Maria e Stefano.

Tutti i personaggi verranno travolti, nel corso della rappresentazione, dalla paura, dall’ansia della fine, eccezion fatta per la signora Maria Gron, morbosamente attaccata alla sua casa, ai suoi beni di borghese o a quel poco che la devastazione della guerra le ha lasciato intatto.

La Compagnia teatrale “Pegaso”, dopo i successi della scorsa stagione con “Vecchi Tempi” di Harold Pinter, propone al pubblico un vero e proprio tributo alla figura dello scrittore. Il testo, infatti, è una libera interpretazione del racconto, e in esso compaiono riferimenti e cenni anche ad alcuni passi del resto della sua produzione letteraria: dal racconto “I topi”, “La canzone di guerra”, “La giacca stregata”, fino a intense citazioni dal romanzo “Il bosco vecchio”.

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L’Associazione artistico-culturale “Pegaso” presenta lo spettacolo “Eppure battono alla porta”, liberamente ispirato all’omonimo racconto di Dino Buzzati contenuto nell’opera “I sessanta racconti”. In questo spettacolo palpita il cuore della poetica buzzatiana: in esso confluiscono la magia, il mistero, l’angoscia, l’ineluttabilità del destino, l’illusione, tutte tematiche care allo scrittore e che ne hanno fatto un’icona del genere.

I fatti si svolgono nella villa di campagna dei Gron, protagonisti dello spettacolo. Si tratta di una famiglia borghese che ha subìto, come tante altre, i traumi della seconda guerra. Nell’apparente tranquillità di questa casa si insinua a poco a poco la paura. La pioggia cade incessantemente, il fiume è in piena e rischia di invadere le pareti domestiche. In un crescendo di stati emotivi differenti prendono vita e si muovono tutti i personaggi: il razionale dott. Martora, il rigido ma malinconico Colonnello Bissat e sua moglie Sofia, la coppia di coniugi Gron, composta da Maria e Stefano.

Tutti i personaggi verranno travolti, nel corso della rappresentazione, dalla paura, dall’ansia della fine, eccezion fatta per la signora Maria Gron, morbosamente attaccata alla sua casa, ai suoi beni di borghese o a quel poco che la devastazione della guerra le ha lasciato intatto.

La Compagnia teatrale “Pegaso”, dopo i successi della scorsa stagione con “Vecchi Tempi” di Harold Pinter, propone al pubblico un vero e proprio tributo alla figura dello scrittore. Il testo, infatti, è una libera interpretazione del racconto, e in esso compaiono riferimenti e cenni anche ad alcuni passi del resto della sua produzione letteraria: dal racconto “I topi”, “La canzone di guerra”, “La giacca stregata”, fino a intense citazioni dal romanzo “Il bosco vecchio”.

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di DINO BUZZATI

elaborazione drammaturgica di Andrea Stopponi
Regia di Gennaro Paraggio e Mario Fazio

Dal 13 al 18 Aprile 2010

Con: Guido Alcantarini, Maura Bonelli, Laura Branchini, Stefano Dalla Vedova, Mario Fazio, Giuliana Meli, Francesco Nannarelli

 

La locandina dello spettacolo

La locandina dello spettacolo

In memoria di Dino Buzzati, l’associazione culturale “Pegaso” di Roma porta in scena una libera interpretazione di “Eppure battono alla porta”, uno dei racconti misteriosi e “fantastici” del grande scrittore e giornalista. Quest’anno ricorre il 70° anniversario dalla sua prima pubblicazione, avvenuta su “La Lettura”, rivista del Corriere della Sera. E proprio quest’anno, Dino Buzzati potrà finalmente tornare sulle sue amate Dolomiti. Dopo anni di battaglie da parte dei familiari, sarà infatti esaudita la sua ultima volontà: le sue ceneri verranno disperse sulle montagne sopra Cortina.

L’Associazione artistico-culturale “Pegaso” presenta lo spettacolo “Eppure battono alla porta”, liberamente ispirato all’omonimo racconto di Dino Buzzati contenuto nell’opera “I sessanta racconti”. In questo spettacolo palpita il cuore della poetica buzzatiana: in esso confluiscono la magia, il mistero, l’angoscia, l’ineluttabilità del destino, l’illusione, tutte tematiche care allo scrittore e che ne hanno fatto un’icona del genere.

I fatti si svolgono nella villa di campagna dei Gron, protagonisti dello spettacolo. Si tratta di una famiglia borghese che ha subìto, come tante altre, i traumi della seconda guerra. Nell’apparente tranquillità di questa casa si insinua a poco a poco la paura. La pioggia cade incessantemente, il fiume è in piena e rischia di invadere le pareti domestiche. In un crescendo di stati emotivi differenti prendono vita e si muovono tutti i personaggi: il razionale dott. Martora, il rigido ma malinconico Colonnello Bissat e sua moglie Sofia, la coppia di coniugi Gron, composta da Maria e Stefano.

Tutti i personaggi verranno travolti, nel corso della rappresentazione, dalla paura, dall’ansia della fine, eccezion fatta per la signora Maria Gron, morbosamente attaccata alla sua casa, ai suoi beni di borghese o a quel poco che la devastazione della guerra le ha lasciato intatto.

La Compagnia teatrale “Pegaso”, dopo i successi della scorsa stagione con “Vecchi Tempi” di Harold Pinter, propone al pubblico un vero e proprio tributo alla figura dello scrittore. Il testo, infatti, è una libera interpretazione del racconto, e in esso compaiono riferimenti e cenni anche ad alcuni passi del resto della sua produzione letteraria: dal racconto “I topi”, “La canzone di guerra”, “La giacca stregata”, fino a intense citazioni dal romanzo “Il bosco vecchio”.

TEATRO AGORA’80

via della Penitenza 33, Roma (Trastevere)
tel. 06 6874167 - www.teatroagora80.com

DATE E ORARI:
Dal 13 al 18 Aprile 2010 - Ore 21.00, Domenica ore 17.30

COSTO DEI BIGLIETTI:

  • Intero 13 €
  • ridotto 11 €
  • CRAL e tesserati CTS (Centro Turistico Studentesco) 8 € (+ 2 € di tessera associativa al teatro, ove prevista)

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"Eppure battono alla porta" di Dino Buzzati

Notizia del 09/04/2010

Scritto da

L’Associazione artistico-culturale “Pegaso” presenta:

“EPPURE BATTONO ALLA PORTA”
di DINO BUZZATI

elaborazione drammaturgica di Andrea Stopponi
Regia di Gennaro Paraggio e Mario Fazio

Dal 13 al 18 Aprile 2010

Con: Guido Alcantarini, Maura Bonelli, Laura Branchini, Stefano Dalla Vedova, Mario Fazio, Giuliana Meli, Francesco Nannarelli

 

La locandina dello spettacolo

La locandina dello spettacolo

In memoria di Dino Buzzati, l’associazione culturale “Pegaso” di Roma porta in scena una libera interpretazione di “Eppure battono alla porta”, uno dei racconti misteriosi e “fantastici” del grande scrittore e giornalista. Quest’anno ricorre il 70° anniversario dalla sua prima pubblicazione, avvenuta su “La Lettura”, rivista del Corriere della Sera. E proprio quest’anno, Dino Buzzati potrà finalmente tornare sulle sue amate Dolomiti. Dopo anni di battaglie da parte dei familiari, sarà infatti esaudita la sua ultima volontà: le sue ceneri verranno disperse sulle montagne sopra Cortina.

L’Associazione artistico-culturale “Pegaso” presenta lo spettacolo “Eppure battono alla porta”, liberamente ispirato all’omonimo racconto di Dino Buzzati contenuto nell’opera “I sessanta racconti”. In questo spettacolo palpita il cuore della poetica buzzatiana: in esso confluiscono la magia, il mistero, l’angoscia, l’ineluttabilità del destino, l’illusione, tutte tematiche care allo scrittore e che ne hanno fatto un’icona del genere.

I fatti si svolgono nella villa di campagna dei Gron, protagonisti dello spettacolo. Si tratta di una famiglia borghese che ha subìto, come tante altre, i traumi della seconda guerra. Nell’apparente tranquillità di questa casa si insinua a poco a poco la paura. La pioggia cade incessantemente, il fiume è in piena e rischia di invadere le pareti domestiche. In un crescendo di stati emotivi differenti prendono vita e si muovono tutti i personaggi: il razionale dott. Martora, il rigido ma malinconico Colonnello Bissat e sua moglie Sofia, la coppia di coniugi Gron, composta da Maria e Stefano.

Tutti i personaggi verranno travolti, nel corso della rappresentazione, dalla paura, dall’ansia della fine, eccezion fatta per la signora Maria Gron, morbosamente attaccata alla sua casa, ai suoi beni di borghese o a quel poco che la devastazione della guerra le ha lasciato intatto.

La Compagnia teatrale “Pegaso”, dopo i successi della scorsa stagione con “Vecchi Tempi” di Harold Pinter, propone al pubblico un vero e proprio tributo alla figura dello scrittore. Il testo, infatti, è una libera interpretazione del racconto, e in esso compaiono riferimenti e cenni anche ad alcuni passi del resto della sua produzione letteraria: dal racconto “I topi”, “La canzone di guerra”, “La giacca stregata”, fino a intense citazioni dal romanzo “Il bosco vecchio”.

TEATRO AGORA’80

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tel. 06 6874167 - www.teatroagora80.com

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COSTO DEI BIGLIETTI:

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  • CRAL e tesserati CTS (Centro Turistico Studentesco) 8 € (+ 2 € di tessera associativa al teatro, ove prevista)

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L’Associazione artistico-culturale “Pegaso” presenta:

“EPPURE BATTONO ALLA PORTA”
di DINO BUZZATI

elaborazione drammaturgica di Andrea Stopponi
Regia di Gennaro Paraggio e Mario Fazio

Dal 13 al 18 Aprile 2010

Con: Guido Alcantarini, Maura Bonelli, Laura Branchini, Stefano Dalla Vedova, Mario Fazio, Giuliana Meli, Francesco Nannarelli

 

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In memoria di Dino Buzzati, l’associazione culturale “Pegaso” di Roma porta in scena una libera interpretazione di “Eppure battono alla porta”, uno dei racconti misteriosi e “fantastici” del grande scrittore e giornalista. Quest’anno ricorre il 70° anniversario dalla sua prima pubblicazione, avvenuta su “La Lettura”, rivista del Corriere della Sera. E proprio quest’anno, Dino Buzzati potrà finalmente tornare sulle sue amate Dolomiti. Dopo anni di battaglie da parte dei familiari, sarà infatti esaudita la sua ultima volontà: le sue ceneri verranno disperse sulle montagne sopra Cortina.

L’Associazione artistico-culturale “Pegaso” presenta lo spettacolo “Eppure battono alla porta”, liberamente ispirato all’omonimo racconto di Dino Buzzati contenuto nell’opera “I sessanta racconti”. In questo spettacolo palpita il cuore della poetica buzzatiana: in esso confluiscono la magia, il mistero, l’angoscia, l’ineluttabilità del destino, l’illusione, tutte tematiche care allo scrittore e che ne hanno fatto un’icona del genere.

I fatti si svolgono nella villa di campagna dei Gron, protagonisti dello spettacolo. Si tratta di una famiglia borghese che ha subìto, come tante altre, i traumi della seconda guerra. Nell’apparente tranquillità di questa casa si insinua a poco a poco la paura. La pioggia cade incessantemente, il fiume è in piena e rischia di invadere le pareti domestiche. In un crescendo di stati emotivi differenti prendono vita e si muovono tutti i personaggi: il razionale dott. Martora, il rigido ma malinconico Colonnello Bissat e sua moglie Sofia, la coppia di coniugi Gron, composta da Maria e Stefano.

Tutti i personaggi verranno travolti, nel corso della rappresentazione, dalla paura, dall’ansia della fine, eccezion fatta per la signora Maria Gron, morbosamente attaccata alla sua casa, ai suoi beni di borghese o a quel poco che la devastazione della guerra le ha lasciato intatto.

La Compagnia teatrale “Pegaso”, dopo i successi della scorsa stagione con “Vecchi Tempi” di Harold Pinter, propone al pubblico un vero e proprio tributo alla figura dello scrittore. Il testo, infatti, è una libera interpretazione del racconto, e in esso compaiono riferimenti e cenni anche ad alcuni passi del resto della sua produzione letteraria: dal racconto “I topi”, “La canzone di guerra”, “La giacca stregata”, fino a intense citazioni dal romanzo “Il bosco vecchio”.

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L’Associazione artistico-culturale “Pegaso” presenta lo spettacolo “Eppure battono alla porta”, liberamente ispirato all’omonimo racconto di Dino Buzzati contenuto nell’opera “I sessanta racconti”. In questo spettacolo palpita il cuore della poetica buzzatiana: in esso confluiscono la magia, il mistero, l’angoscia, l’ineluttabilità del destino, l’illusione, tutte tematiche care allo scrittore e che ne hanno fatto un’icona del genere.

I fatti si svolgono nella villa di campagna dei Gron, protagonisti dello spettacolo. Si tratta di una famiglia borghese che ha subìto, come tante altre, i traumi della seconda guerra. Nell’apparente tranquillità di questa casa si insinua a poco a poco la paura. La pioggia cade incessantemente, il fiume è in piena e rischia di invadere le pareti domestiche. In un crescendo di stati emotivi differenti prendono vita e si muovono tutti i personaggi: il razionale dott. Martora, il rigido ma malinconico Colonnello Bissat e sua moglie Sofia, la coppia di coniugi Gron, composta da Maria e Stefano.

Tutti i personaggi verranno travolti, nel corso della rappresentazione, dalla paura, dall’ansia della fine, eccezion fatta per la signora Maria Gron, morbosamente attaccata alla sua casa, ai suoi beni di borghese o a quel poco che la devastazione della guerra le ha lasciato intatto.

La Compagnia teatrale “Pegaso”, dopo i successi della scorsa stagione con “Vecchi Tempi” di Harold Pinter, propone al pubblico un vero e proprio tributo alla figura dello scrittore. Il testo, infatti, è una libera interpretazione del racconto, e in esso compaiono riferimenti e cenni anche ad alcuni passi del resto della sua produzione letteraria: dal racconto “I topi”, “La canzone di guerra”, “La giacca stregata”, fino a intense citazioni dal romanzo “Il bosco vecchio”.

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L’Associazione artistico-culturale “Pegaso” presenta lo spettacolo “Eppure battono alla porta”, liberamente ispirato all’omonimo racconto di Dino Buzzati contenuto nell’opera “I sessanta racconti”. In questo spettacolo palpita il cuore della poetica buzzatiana: in esso confluiscono la magia, il mistero, l’angoscia, l’ineluttabilità del destino, l’illusione, tutte tematiche care allo scrittore e che ne hanno fatto un’icona del genere.

I fatti si svolgono nella villa di campagna dei Gron, protagonisti dello spettacolo. Si tratta di una famiglia borghese che ha subìto, come tante altre, i traumi della seconda guerra. Nell’apparente tranquillità di questa casa si insinua a poco a poco la paura. La pioggia cade incessantemente, il fiume è in piena e rischia di invadere le pareti domestiche. In un crescendo di stati emotivi differenti prendono vita e si muovono tutti i personaggi: il razionale dott. Martora, il rigido ma malinconico Colonnello Bissat e sua moglie Sofia, la coppia di coniugi Gron, composta da Maria e Stefano.

Tutti i personaggi verranno travolti, nel corso della rappresentazione, dalla paura, dall’ansia della fine, eccezion fatta per la signora Maria Gron, morbosamente attaccata alla sua casa, ai suoi beni di borghese o a quel poco che la devastazione della guerra le ha lasciato intatto.

La Compagnia teatrale “Pegaso”, dopo i successi della scorsa stagione con “Vecchi Tempi” di Harold Pinter, propone al pubblico un vero e proprio tributo alla figura dello scrittore. Il testo, infatti, è una libera interpretazione del racconto, e in esso compaiono riferimenti e cenni anche ad alcuni passi del resto della sua produzione letteraria: dal racconto “I topi”, “La canzone di guerra”, “La giacca stregata”, fino a intense citazioni dal romanzo “Il bosco vecchio”.

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Dal 13 al 18 Aprile 2010

Con: Guido Alcantarini, Maura Bonelli, Laura Branchini, Stefano Dalla Vedova, Mario Fazio, Giuliana Meli, Francesco Nannarelli

 

La locandina dello spettacolo

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In memoria di Dino Buzzati, l’associazione culturale “Pegaso” di Roma porta in scena una libera interpretazione di “Eppure battono alla porta”, uno dei racconti misteriosi e “fantastici” del grande scrittore e giornalista. Quest’anno ricorre il 70° anniversario dalla sua prima pubblicazione, avvenuta su “La Lettura”, rivista del Corriere della Sera. E proprio quest’anno, Dino Buzzati potrà finalmente tornare sulle sue amate Dolomiti. Dopo anni di battaglie da parte dei familiari, sarà infatti esaudita la sua ultima volontà: le sue ceneri verranno disperse sulle montagne sopra Cortina.

L’Associazione artistico-culturale “Pegaso” presenta lo spettacolo “Eppure battono alla porta”, liberamente ispirato all’omonimo racconto di Dino Buzzati contenuto nell’opera “I sessanta racconti”. In questo spettacolo palpita il cuore della poetica buzzatiana: in esso confluiscono la magia, il mistero, l’angoscia, l’ineluttabilità del destino, l’illusione, tutte tematiche care allo scrittore e che ne hanno fatto un’icona del genere.

I fatti si svolgono nella villa di campagna dei Gron, protagonisti dello spettacolo. Si tratta di una famiglia borghese che ha subìto, come tante altre, i traumi della seconda guerra. Nell’apparente tranquillità di questa casa si insinua a poco a poco la paura. La pioggia cade incessantemente, il fiume è in piena e rischia di invadere le pareti domestiche. In un crescendo di stati emotivi differenti prendono vita e si muovono tutti i personaggi: il razionale dott. Martora, il rigido ma malinconico Colonnello Bissat e sua moglie Sofia, la coppia di coniugi Gron, composta da Maria e Stefano.

Tutti i personaggi verranno travolti, nel corso della rappresentazione, dalla paura, dall’ansia della fine, eccezion fatta per la signora Maria Gron, morbosamente attaccata alla sua casa, ai suoi beni di borghese o a quel poco che la devastazione della guerra le ha lasciato intatto.

La Compagnia teatrale “Pegaso”, dopo i successi della scorsa stagione con “Vecchi Tempi” di Harold Pinter, propone al pubblico un vero e proprio tributo alla figura dello scrittore. Il testo, infatti, è una libera interpretazione del racconto, e in esso compaiono riferimenti e cenni anche ad alcuni passi del resto della sua produzione letteraria: dal racconto “I topi”, “La canzone di guerra”, “La giacca stregata”, fino a intense citazioni dal romanzo “Il bosco vecchio”.

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Dal 13 al 18 Aprile 2010 - Ore 21.00, Domenica ore 17.30

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di DINO BUZZATI

elaborazione drammaturgica di Andrea Stopponi
Regia di Gennaro Paraggio e Mario Fazio

Dal 13 al 18 Aprile 2010

Con: Guido Alcantarini, Maura Bonelli, Laura Branchini, Stefano Dalla Vedova, Mario Fazio, Giuliana Meli, Francesco Nannarelli

 

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In memoria di Dino Buzzati, l’associazione culturale “Pegaso” di Roma porta in scena una libera interpretazione di “Eppure battono alla porta”, uno dei racconti misteriosi e “fantastici” del grande scrittore e giornalista. Quest’anno ricorre il 70° anniversario dalla sua prima pubblicazione, avvenuta su “La Lettura”, rivista del Corriere della Sera. E proprio quest’anno, Dino Buzzati potrà finalmente tornare sulle sue amate Dolomiti. Dopo anni di battaglie da parte dei familiari, sarà infatti esaudita la sua ultima volontà: le sue ceneri verranno disperse sulle montagne sopra Cortina.

L’Associazione artistico-culturale “Pegaso” presenta lo spettacolo “Eppure battono alla porta”, liberamente ispirato all’omonimo racconto di Dino Buzzati contenuto nell’opera “I sessanta racconti”. In questo spettacolo palpita il cuore della poetica buzzatiana: in esso confluiscono la magia, il mistero, l’angoscia, l’ineluttabilità del destino, l’illusione, tutte tematiche care allo scrittore e che ne hanno fatto un’icona del genere.

I fatti si svolgono nella villa di campagna dei Gron, protagonisti dello spettacolo. Si tratta di una famiglia borghese che ha subìto, come tante altre, i traumi della seconda guerra. Nell’apparente tranquillità di questa casa si insinua a poco a poco la paura. La pioggia cade incessantemente, il fiume è in piena e rischia di invadere le pareti domestiche. In un crescendo di stati emotivi differenti prendono vita e si muovono tutti i personaggi: il razionale dott. Martora, il rigido ma malinconico Colonnello Bissat e sua moglie Sofia, la coppia di coniugi Gron, composta da Maria e Stefano.

Tutti i personaggi verranno travolti, nel corso della rappresentazione, dalla paura, dall’ansia della fine, eccezion fatta per la signora Maria Gron, morbosamente attaccata alla sua casa, ai suoi beni di borghese o a quel poco che la devastazione della guerra le ha lasciato intatto.

La Compagnia teatrale “Pegaso”, dopo i successi della scorsa stagione con “Vecchi Tempi” di Harold Pinter, propone al pubblico un vero e proprio tributo alla figura dello scrittore. Il testo, infatti, è una libera interpretazione del racconto, e in esso compaiono riferimenti e cenni anche ad alcuni passi del resto della sua produzione letteraria: dal racconto “I topi”, “La canzone di guerra”, “La giacca stregata”, fino a intense citazioni dal romanzo “Il bosco vecchio”.

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In memoria di Dino Buzzati, l’associazione culturale “Pegaso” di Roma porta in scena una libera interpretazione di “Eppure battono alla porta”, uno dei racconti misteriosi e “fantastici” del grande scrittore e giornalista. Quest’anno ricorre il 70° anniversario dalla sua prima pubblicazione, avvenuta su “La Lettura”, rivista del Corriere della Sera. E proprio quest’anno, Dino Buzzati potrà finalmente tornare sulle sue amate Dolomiti. Dopo anni di battaglie da parte dei familiari, sarà infatti esaudita la sua ultima volontà: le sue ceneri verranno disperse sulle montagne sopra Cortina.

L’Associazione artistico-culturale “Pegaso” presenta lo spettacolo “Eppure battono alla porta”, liberamente ispirato all’omonimo racconto di Dino Buzzati contenuto nell’opera “I sessanta racconti”. In questo spettacolo palpita il cuore della poetica buzzatiana: in esso confluiscono la magia, il mistero, l’angoscia, l’ineluttabilità del destino, l’illusione, tutte tematiche care allo scrittore e che ne hanno fatto un’icona del genere.

I fatti si svolgono nella villa di campagna dei Gron, protagonisti dello spettacolo. Si tratta di una famiglia borghese che ha subìto, come tante altre, i traumi della seconda guerra. Nell’apparente tranquillità di questa casa si insinua a poco a poco la paura. La pioggia cade incessantemente, il fiume è in piena e rischia di invadere le pareti domestiche. In un crescendo di stati emotivi differenti prendono vita e si muovono tutti i personaggi: il razionale dott. Martora, il rigido ma malinconico Colonnello Bissat e sua moglie Sofia, la coppia di coniugi Gron, composta da Maria e Stefano.

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La Compagnia teatrale “Pegaso”, dopo i successi della scorsa stagione con “Vecchi Tempi” di Harold Pinter, propone al pubblico un vero e proprio tributo alla figura dello scrittore. Il testo, infatti, è una libera interpretazione del racconto, e in esso compaiono riferimenti e cenni anche ad alcuni passi del resto della sua produzione letteraria: dal racconto “I topi”, “La canzone di guerra”, “La giacca stregata”, fino a intense citazioni dal romanzo “Il bosco vecchio”.

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I fatti si svolgono nella villa di campagna dei Gron, protagonisti dello spettacolo. Si tratta di una famiglia borghese che ha subìto, come tante altre, i traumi della seconda guerra. Nell’apparente tranquillità di questa casa si insinua a poco a poco la paura. La pioggia cade incessantemente, il fiume è in piena e rischia di invadere le pareti domestiche. In un crescendo di stati emotivi differenti prendono vita e si muovono tutti i personaggi: il razionale dott. Martora, il rigido ma malinconico Colonnello Bissat e sua moglie Sofia, la coppia di coniugi Gron, composta da Maria e Stefano.

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La Compagnia teatrale “Pegaso”, dopo i successi della scorsa stagione con “Vecchi Tempi” di Harold Pinter, propone al pubblico un vero e proprio tributo alla figura dello scrittore. Il testo, infatti, è una libera interpretazione del racconto, e in esso compaiono riferimenti e cenni anche ad alcuni passi del resto della sua produzione letteraria: dal racconto “I topi”, “La canzone di guerra”, “La giacca stregata”, fino a intense citazioni dal romanzo “Il bosco vecchio”.

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La locandina dello spettacolo

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In memoria di Dino Buzzati, l’associazione culturale “Pegaso” di Roma porta in scena una libera interpretazione di “Eppure battono alla porta”, uno dei racconti misteriosi e “fantastici” del grande scrittore e giornalista. Quest’anno ricorre il 70° anniversario dalla sua prima pubblicazione, avvenuta su “La Lettura”, rivista del Corriere della Sera. E proprio quest’anno, Dino Buzzati potrà finalmente tornare sulle sue amate Dolomiti. Dopo anni di battaglie da parte dei familiari, sarà infatti esaudita la sua ultima volontà: le sue ceneri verranno disperse sulle montagne sopra Cortina.

L’Associazione artistico-culturale “Pegaso” presenta lo spettacolo “Eppure battono alla porta”, liberamente ispirato all’omonimo racconto di Dino Buzzati contenuto nell’opera “I sessanta racconti”. In questo spettacolo palpita il cuore della poetica buzzatiana: in esso confluiscono la magia, il mistero, l’angoscia, l’ineluttabilità del destino, l’illusione, tutte tematiche care allo scrittore e che ne hanno fatto un’icona del genere.

I fatti si svolgono nella villa di campagna dei Gron, protagonisti dello spettacolo. Si tratta di una famiglia borghese che ha subìto, come tante altre, i traumi della seconda guerra. Nell’apparente tranquillità di questa casa si insinua a poco a poco la paura. La pioggia cade incessantemente, il fiume è in piena e rischia di invadere le pareti domestiche. In un crescendo di stati emotivi differenti prendono vita e si muovono tutti i personaggi: il razionale dott. Martora, il rigido ma malinconico Colonnello Bissat e sua moglie Sofia, la coppia di coniugi Gron, composta da Maria e Stefano.

Tutti i personaggi verranno travolti, nel corso della rappresentazione, dalla paura, dall’ansia della fine, eccezion fatta per la signora Maria Gron, morbosamente attaccata alla sua casa, ai suoi beni di borghese o a quel poco che la devastazione della guerra le ha lasciato intatto.

La Compagnia teatrale “Pegaso”, dopo i successi della scorsa stagione con “Vecchi Tempi” di Harold Pinter, propone al pubblico un vero e proprio tributo alla figura dello scrittore. Il testo, infatti, è una libera interpretazione del racconto, e in esso compaiono riferimenti e cenni anche ad alcuni passi del resto della sua produzione letteraria: dal racconto “I topi”, “La canzone di guerra”, “La giacca stregata”, fino a intense citazioni dal romanzo “Il bosco vecchio”.

TEATRO AGORA’80

via della Penitenza 33, Roma (Trastevere)
tel. 06 6874167 - www.teatroagora80.com

DATE E ORARI:
Dal 13 al 18 Aprile 2010 - Ore 21.00, Domenica ore 17.30

COSTO DEI BIGLIETTI:

  • Intero 13 €
  • ridotto 11 €
  • CRAL e tesserati CTS (Centro Turistico Studentesco) 8 € (+ 2 € di tessera associativa al teatro, ove prevista)

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"Eppure battono alla porta" di Dino Buzzati

Notizia del 09/04/2010

Scritto da

L’Associazione artistico-culturale “Pegaso” presenta:

“EPPURE BATTONO ALLA PORTA”
di DINO BUZZATI

elaborazione drammaturgica di Andrea Stopponi
Regia di Gennaro Paraggio e Mario Fazio

Dal 13 al 18 Aprile 2010

Con: Guido Alcantarini, Maura Bonelli, Laura Branchini, Stefano Dalla Vedova, Mario Fazio, Giuliana Meli, Francesco Nannarelli

 

La locandina dello spettacolo

La locandina dello spettacolo

In memoria di Dino Buzzati, l’associazione culturale “Pegaso” di Roma porta in scena una libera interpretazione di “Eppure battono alla porta”, uno dei racconti misteriosi e “fantastici” del grande scrittore e giornalista. Quest’anno ricorre il 70° anniversario dalla sua prima pubblicazione, avvenuta su “La Lettura”, rivista del Corriere della Sera. E proprio quest’anno, Dino Buzzati potrà finalmente tornare sulle sue amate Dolomiti. Dopo anni di battaglie da parte dei familiari, sarà infatti esaudita la sua ultima volontà: le sue ceneri verranno disperse sulle montagne sopra Cortina.

L’Associazione artistico-culturale “Pegaso” presenta lo spettacolo “Eppure battono alla porta”, liberamente ispirato all’omonimo racconto di Dino Buzzati contenuto nell’opera “I sessanta racconti”. In questo spettacolo palpita il cuore della poetica buzzatiana: in esso confluiscono la magia, il mistero, l’angoscia, l’ineluttabilità del destino, l’illusione, tutte tematiche care allo scrittore e che ne hanno fatto un’icona del genere.

I fatti si svolgono nella villa di campagna dei Gron, protagonisti dello spettacolo. Si tratta di una famiglia borghese che ha subìto, come tante altre, i traumi della seconda guerra. Nell’apparente tranquillità di questa casa si insinua a poco a poco la paura. La pioggia cade incessantemente, il fiume è in piena e rischia di invadere le pareti domestiche. In un crescendo di stati emotivi differenti prendono vita e si muovono tutti i personaggi: il razionale dott. Martora, il rigido ma malinconico Colonnello Bissat e sua moglie Sofia, la coppia di coniugi Gron, composta da Maria e Stefano.

Tutti i personaggi verranno travolti, nel corso della rappresentazione, dalla paura, dall’ansia della fine, eccezion fatta per la signora Maria Gron, morbosamente attaccata alla sua casa, ai suoi beni di borghese o a quel poco che la devastazione della guerra le ha lasciato intatto.

La Compagnia teatrale “Pegaso”, dopo i successi della scorsa stagione con “Vecchi Tempi” di Harold Pinter, propone al pubblico un vero e proprio tributo alla figura dello scrittore. Il testo, infatti, è una libera interpretazione del racconto, e in esso compaiono riferimenti e cenni anche ad alcuni passi del resto della sua produzione letteraria: dal racconto “I topi”, “La canzone di guerra”, “La giacca stregata”, fino a intense citazioni dal romanzo “Il bosco vecchio”.

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di DINO BUZZATI

elaborazione drammaturgica di Andrea Stopponi
Regia di Gennaro Paraggio e Mario Fazio

Dal 13 al 18 Aprile 2010

Con: Guido Alcantarini, Maura Bonelli, Laura Branchini, Stefano Dalla Vedova, Mario Fazio, Giuliana Meli, Francesco Nannarelli

 

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L’Associazione artistico-culturale “Pegaso” presenta lo spettacolo “Eppure battono alla porta”, liberamente ispirato all’omonimo racconto di Dino Buzzati contenuto nell’opera “I sessanta racconti”. In questo spettacolo palpita il cuore della poetica buzzatiana: in esso confluiscono la magia, il mistero, l’angoscia, l’ineluttabilità del destino, l’illusione, tutte tematiche care allo scrittore e che ne hanno fatto un’icona del genere.

I fatti si svolgono nella villa di campagna dei Gron, protagonisti dello spettacolo. Si tratta di una famiglia borghese che ha subìto, come tante altre, i traumi della seconda guerra. Nell’apparente tranquillità di questa casa si insinua a poco a poco la paura. La pioggia cade incessantemente, il fiume è in piena e rischia di invadere le pareti domestiche. In un crescendo di stati emotivi differenti prendono vita e si muovono tutti i personaggi: il razionale dott. Martora, il rigido ma malinconico Colonnello Bissat e sua moglie Sofia, la coppia di coniugi Gron, composta da Maria e Stefano.

Tutti i personaggi verranno travolti, nel corso della rappresentazione, dalla paura, dall’ansia della fine, eccezion fatta per la signora Maria Gron, morbosamente attaccata alla sua casa, ai suoi beni di borghese o a quel poco che la devastazione della guerra le ha lasciato intatto.

La Compagnia teatrale “Pegaso”, dopo i successi della scorsa stagione con “Vecchi Tempi” di Harold Pinter, propone al pubblico un vero e proprio tributo alla figura dello scrittore. Il testo, infatti, è una libera interpretazione del racconto, e in esso compaiono riferimenti e cenni anche ad alcuni passi del resto della sua produzione letteraria: dal racconto “I topi”, “La canzone di guerra”, “La giacca stregata”, fino a intense citazioni dal romanzo “Il bosco vecchio”.

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L’Associazione artistico-culturale “Pegaso” presenta lo spettacolo “Eppure battono alla porta”, liberamente ispirato all’omonimo racconto di Dino Buzzati contenuto nell’opera “I sessanta racconti”. In questo spettacolo palpita il cuore della poetica buzzatiana: in esso confluiscono la magia, il mistero, l’angoscia, l’ineluttabilità del destino, l’illusione, tutte tematiche care allo scrittore e che ne hanno fatto un’icona del genere.

I fatti si svolgono nella villa di campagna dei Gron, protagonisti dello spettacolo. Si tratta di una famiglia borghese che ha subìto, come tante altre, i traumi della seconda guerra. Nell’apparente tranquillità di questa casa si insinua a poco a poco la paura. La pioggia cade incessantemente, il fiume è in piena e rischia di invadere le pareti domestiche. In un crescendo di stati emotivi differenti prendono vita e si muovono tutti i personaggi: il razionale dott. Martora, il rigido ma malinconico Colonnello Bissat e sua moglie Sofia, la coppia di coniugi Gron, composta da Maria e Stefano.

Tutti i personaggi verranno travolti, nel corso della rappresentazione, dalla paura, dall’ansia della fine, eccezion fatta per la signora Maria Gron, morbosamente attaccata alla sua casa, ai suoi beni di borghese o a quel poco che la devastazione della guerra le ha lasciato intatto.

La Compagnia teatrale “Pegaso”, dopo i successi della scorsa stagione con “Vecchi Tempi” di Harold Pinter, propone al pubblico un vero e proprio tributo alla figura dello scrittore. Il testo, infatti, è una libera interpretazione del racconto, e in esso compaiono riferimenti e cenni anche ad alcuni passi del resto della sua produzione letteraria: dal racconto “I topi”, “La canzone di guerra”, “La giacca stregata”, fino a intense citazioni dal romanzo “Il bosco vecchio”.

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L’Associazione artistico-culturale “Pegaso” presenta lo spettacolo “Eppure battono alla porta”, liberamente ispirato all’omonimo racconto di Dino Buzzati contenuto nell’opera “I sessanta racconti”. In questo spettacolo palpita il cuore della poetica buzzatiana: in esso confluiscono la magia, il mistero, l’angoscia, l’ineluttabilità del destino, l’illusione, tutte tematiche care allo scrittore e che ne hanno fatto un’icona del genere.

I fatti si svolgono nella villa di campagna dei Gron, protagonisti dello spettacolo. Si tratta di una famiglia borghese che ha subìto, come tante altre, i traumi della seconda guerra. Nell’apparente tranquillità di questa casa si insinua a poco a poco la paura. La pioggia cade incessantemente, il fiume è in piena e rischia di invadere le pareti domestiche. In un crescendo di stati emotivi differenti prendono vita e si muovono tutti i personaggi: il razionale dott. Martora, il rigido ma malinconico Colonnello Bissat e sua moglie Sofia, la coppia di coniugi Gron, composta da Maria e Stefano.

Tutti i personaggi verranno travolti, nel corso della rappresentazione, dalla paura, dall’ansia della fine, eccezion fatta per la signora Maria Gron, morbosamente attaccata alla sua casa, ai suoi beni di borghese o a quel poco che la devastazione della guerra le ha lasciato intatto.

La Compagnia teatrale “Pegaso”, dopo i successi della scorsa stagione con “Vecchi Tempi” di Harold Pinter, propone al pubblico un vero e proprio tributo alla figura dello scrittore. Il testo, infatti, è una libera interpretazione del racconto, e in esso compaiono riferimenti e cenni anche ad alcuni passi del resto della sua produzione letteraria: dal racconto “I topi”, “La canzone di guerra”, “La giacca stregata”, fino a intense citazioni dal romanzo “Il bosco vecchio”.

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L’Associazione artistico-culturale “Pegaso” presenta lo spettacolo “Eppure battono alla porta”, liberamente ispirato all’omonimo racconto di Dino Buzzati contenuto nell’opera “I sessanta racconti”. In questo spettacolo palpita il cuore della poetica buzzatiana: in esso confluiscono la magia, il mistero, l’angoscia, l’ineluttabilità del destino, l’illusione, tutte tematiche care allo scrittore e che ne hanno fatto un’icona del genere.

I fatti si svolgono nella villa di campagna dei Gron, protagonisti dello spettacolo. Si tratta di una famiglia borghese che ha subìto, come tante altre, i traumi della seconda guerra. Nell’apparente tranquillità di questa casa si insinua a poco a poco la paura. La pioggia cade incessantemente, il fiume è in piena e rischia di invadere le pareti domestiche. In un crescendo di stati emotivi differenti prendono vita e si muovono tutti i personaggi: il razionale dott. Martora, il rigido ma malinconico Colonnello Bissat e sua moglie Sofia, la coppia di coniugi Gron, composta da Maria e Stefano.

Tutti i personaggi verranno travolti, nel corso della rappresentazione, dalla paura, dall’ansia della fine, eccezion fatta per la signora Maria Gron, morbosamente attaccata alla sua casa, ai suoi beni di borghese o a quel poco che la devastazione della guerra le ha lasciato intatto.

La Compagnia teatrale “Pegaso”, dopo i successi della scorsa stagione con “Vecchi Tempi” di Harold Pinter, propone al pubblico un vero e proprio tributo alla figura dello scrittore. Il testo, infatti, è una libera interpretazione del racconto, e in esso compaiono riferimenti e cenni anche ad alcuni passi del resto della sua produzione letteraria: dal racconto “I topi”, “La canzone di guerra”, “La giacca stregata”, fino a intense citazioni dal romanzo “Il bosco vecchio”.

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di DINO BUZZATI

elaborazione drammaturgica di Andrea Stopponi
Regia di Gennaro Paraggio e Mario Fazio

Dal 13 al 18 Aprile 2010

Con: Guido Alcantarini, Maura Bonelli, Laura Branchini, Stefano Dalla Vedova, Mario Fazio, Giuliana Meli, Francesco Nannarelli

 

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In memoria di Dino Buzzati, l’associazione culturale “Pegaso” di Roma porta in scena una libera interpretazione di “Eppure battono alla porta”, uno dei racconti misteriosi e “fantastici” del grande scrittore e giornalista. Quest’anno ricorre il 70° anniversario dalla sua prima pubblicazione, avvenuta su “La Lettura”, rivista del Corriere della Sera. E proprio quest’anno, Dino Buzzati potrà finalmente tornare sulle sue amate Dolomiti. Dopo anni di battaglie da parte dei familiari, sarà infatti esaudita la sua ultima volontà: le sue ceneri verranno disperse sulle montagne sopra Cortina.

L’Associazione artistico-culturale “Pegaso” presenta lo spettacolo “Eppure battono alla porta”, liberamente ispirato all’omonimo racconto di Dino Buzzati contenuto nell’opera “I sessanta racconti”. In questo spettacolo palpita il cuore della poetica buzzatiana: in esso confluiscono la magia, il mistero, l’angoscia, l’ineluttabilità del destino, l’illusione, tutte tematiche care allo scrittore e che ne hanno fatto un’icona del genere.

I fatti si svolgono nella villa di campagna dei Gron, protagonisti dello spettacolo. Si tratta di una famiglia borghese che ha subìto, come tante altre, i traumi della seconda guerra. Nell’apparente tranquillità di questa casa si insinua a poco a poco la paura. La pioggia cade incessantemente, il fiume è in piena e rischia di invadere le pareti domestiche. In un crescendo di stati emotivi differenti prendono vita e si muovono tutti i personaggi: il razionale dott. Martora, il rigido ma malinconico Colonnello Bissat e sua moglie Sofia, la coppia di coniugi Gron, composta da Maria e Stefano.

Tutti i personaggi verranno travolti, nel corso della rappresentazione, dalla paura, dall’ansia della fine, eccezion fatta per la signora Maria Gron, morbosamente attaccata alla sua casa, ai suoi beni di borghese o a quel poco che la devastazione della guerra le ha lasciato intatto.

La Compagnia teatrale “Pegaso”, dopo i successi della scorsa stagione con “Vecchi Tempi” di Harold Pinter, propone al pubblico un vero e proprio tributo alla figura dello scrittore. Il testo, infatti, è una libera interpretazione del racconto, e in esso compaiono riferimenti e cenni anche ad alcuni passi del resto della sua produzione letteraria: dal racconto “I topi”, “La canzone di guerra”, “La giacca stregata”, fino a intense citazioni dal romanzo “Il bosco vecchio”.

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L’Associazione artistico-culturale “Pegaso” presenta lo spettacolo “Eppure battono alla porta”, liberamente ispirato all’omonimo racconto di Dino Buzzati contenuto nell’opera “I sessanta racconti”. In questo spettacolo palpita il cuore della poetica buzzatiana: in esso confluiscono la magia, il mistero, l’angoscia, l’ineluttabilità del destino, l’illusione, tutte tematiche care allo scrittore e che ne hanno fatto un’icona del genere.

I fatti si svolgono nella villa di campagna dei Gron, protagonisti dello spettacolo. Si tratta di una famiglia borghese che ha subìto, come tante altre, i traumi della seconda guerra. Nell’apparente tranquillità di questa casa si insinua a poco a poco la paura. La pioggia cade incessantemente, il fiume è in piena e rischia di invadere le pareti domestiche. In un crescendo di stati emotivi differenti prendono vita e si muovono tutti i personaggi: il razionale dott. Martora, il rigido ma malinconico Colonnello Bissat e sua moglie Sofia, la coppia di coniugi Gron, composta da Maria e Stefano.

Tutti i personaggi verranno travolti, nel corso della rappresentazione, dalla paura, dall’ansia della fine, eccezion fatta per la signora Maria Gron, morbosamente attaccata alla sua casa, ai suoi beni di borghese o a quel poco che la devastazione della guerra le ha lasciato intatto.

La Compagnia teatrale “Pegaso”, dopo i successi della scorsa stagione con “Vecchi Tempi” di Harold Pinter, propone al pubblico un vero e proprio tributo alla figura dello scrittore. Il testo, infatti, è una libera interpretazione del racconto, e in esso compaiono riferimenti e cenni anche ad alcuni passi del resto della sua produzione letteraria: dal racconto “I topi”, “La canzone di guerra”, “La giacca stregata”, fino a intense citazioni dal romanzo “Il bosco vecchio”.

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I fatti si svolgono nella villa di campagna dei Gron, protagonisti dello spettacolo. Si tratta di una famiglia borghese che ha subìto, come tante altre, i traumi della seconda guerra. Nell’apparente tranquillità di questa casa si insinua a poco a poco la paura. La pioggia cade incessantemente, il fiume è in piena e rischia di invadere le pareti domestiche. In un crescendo di stati emotivi differenti prendono vita e si muovono tutti i personaggi: il razionale dott. Martora, il rigido ma malinconico Colonnello Bissat e sua moglie Sofia, la coppia di coniugi Gron, composta da Maria e Stefano.

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La Compagnia teatrale “Pegaso”, dopo i successi della scorsa stagione con “Vecchi Tempi” di Harold Pinter, propone al pubblico un vero e proprio tributo alla figura dello scrittore. Il testo, infatti, è una libera interpretazione del racconto, e in esso compaiono riferimenti e cenni anche ad alcuni passi del resto della sua produzione letteraria: dal racconto “I topi”, “La canzone di guerra”, “La giacca stregata”, fino a intense citazioni dal romanzo “Il bosco vecchio”.

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La locandina dello spettacolo

In memoria di Dino Buzzati, l’associazione culturale “Pegaso” di Roma porta in scena una libera interpretazione di “Eppure battono alla porta”, uno dei racconti misteriosi e “fantastici” del grande scrittore e giornalista. Quest’anno ricorre il 70° anniversario dalla sua prima pubblicazione, avvenuta su “La Lettura”, rivista del Corriere della Sera. E proprio quest’anno, Dino Buzzati potrà finalmente tornare sulle sue amate Dolomiti. Dopo anni di battaglie da parte dei familiari, sarà infatti esaudita la sua ultima volontà: le sue ceneri verranno disperse sulle montagne sopra Cortina.

L’Associazione artistico-culturale “Pegaso” presenta lo spettacolo “Eppure battono alla porta”, liberamente ispirato all’omonimo racconto di Dino Buzzati contenuto nell’opera “I sessanta racconti”. In questo spettacolo palpita il cuore della poetica buzzatiana: in esso confluiscono la magia, il mistero, l’angoscia, l’ineluttabilità del destino, l’illusione, tutte tematiche care allo scrittore e che ne hanno fatto un’icona del genere.

I fatti si svolgono nella villa di campagna dei Gron, protagonisti dello spettacolo. Si tratta di una famiglia borghese che ha subìto, come tante altre, i traumi della seconda guerra. Nell’apparente tranquillità di questa casa si insinua a poco a poco la paura. La pioggia cade incessantemente, il fiume è in piena e rischia di invadere le pareti domestiche. In un crescendo di stati emotivi differenti prendono vita e si muovono tutti i personaggi: il razionale dott. Martora, il rigido ma malinconico Colonnello Bissat e sua moglie Sofia, la coppia di coniugi Gron, composta da Maria e Stefano.

Tutti i personaggi verranno travolti, nel corso della rappresentazione, dalla paura, dall’ansia della fine, eccezion fatta per la signora Maria Gron, morbosamente attaccata alla sua casa, ai suoi beni di borghese o a quel poco che la devastazione della guerra le ha lasciato intatto.

La Compagnia teatrale “Pegaso”, dopo i successi della scorsa stagione con “Vecchi Tempi” di Harold Pinter, propone al pubblico un vero e proprio tributo alla figura dello scrittore. Il testo, infatti, è una libera interpretazione del racconto, e in esso compaiono riferimenti e cenni anche ad alcuni passi del resto della sua produzione letteraria: dal racconto “I topi”, “La canzone di guerra”, “La giacca stregata”, fino a intense citazioni dal romanzo “Il bosco vecchio”.

TEATRO AGORA’80

via della Penitenza 33, Roma (Trastevere)
tel. 06 6874167 - www.teatroagora80.com

DATE E ORARI:
Dal 13 al 18 Aprile 2010 - Ore 21.00, Domenica ore 17.30

COSTO DEI BIGLIETTI:

  • Intero 13 €
  • ridotto 11 €
  • CRAL e tesserati CTS (Centro Turistico Studentesco) 8 € (+ 2 € di tessera associativa al teatro, ove prevista)

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"Eppure battono alla porta" di Dino Buzzati

Notizia del 09/04/2010

Scritto da

L’Associazione artistico-culturale “Pegaso” presenta:

“EPPURE BATTONO ALLA PORTA”
di DINO BUZZATI

elaborazione drammaturgica di Andrea Stopponi
Regia di Gennaro Paraggio e Mario Fazio

Dal 13 al 18 Aprile 2010

Con: Guido Alcantarini, Maura Bonelli, Laura Branchini, Stefano Dalla Vedova, Mario Fazio, Giuliana Meli, Francesco Nannarelli

 

La locandina dello spettacolo

La locandina dello spettacolo

In memoria di Dino Buzzati, l’associazione culturale “Pegaso” di Roma porta in scena una libera interpretazione di “Eppure battono alla porta”, uno dei racconti misteriosi e “fantastici” del grande scrittore e giornalista. Quest’anno ricorre il 70° anniversario dalla sua prima pubblicazione, avvenuta su “La Lettura”, rivista del Corriere della Sera. E proprio quest’anno, Dino Buzzati potrà finalmente tornare sulle sue amate Dolomiti. Dopo anni di battaglie da parte dei familiari, sarà infatti esaudita la sua ultima volontà: le sue ceneri verranno disperse sulle montagne sopra Cortina.

L’Associazione artistico-culturale “Pegaso” presenta lo spettacolo “Eppure battono alla porta”, liberamente ispirato all’omonimo racconto di Dino Buzzati contenuto nell’opera “I sessanta racconti”. In questo spettacolo palpita il cuore della poetica buzzatiana: in esso confluiscono la magia, il mistero, l’angoscia, l’ineluttabilità del destino, l’illusione, tutte tematiche care allo scrittore e che ne hanno fatto un’icona del genere.

I fatti si svolgono nella villa di campagna dei Gron, protagonisti dello spettacolo. Si tratta di una famiglia borghese che ha subìto, come tante altre, i traumi della seconda guerra. Nell’apparente tranquillità di questa casa si insinua a poco a poco la paura. La pioggia cade incessantemente, il fiume è in piena e rischia di invadere le pareti domestiche. In un crescendo di stati emotivi differenti prendono vita e si muovono tutti i personaggi: il razionale dott. Martora, il rigido ma malinconico Colonnello Bissat e sua moglie Sofia, la coppia di coniugi Gron, composta da Maria e Stefano.

Tutti i personaggi verranno travolti, nel corso della rappresentazione, dalla paura, dall’ansia della fine, eccezion fatta per la signora Maria Gron, morbosamente attaccata alla sua casa, ai suoi beni di borghese o a quel poco che la devastazione della guerra le ha lasciato intatto.

La Compagnia teatrale “Pegaso”, dopo i successi della scorsa stagione con “Vecchi Tempi” di Harold Pinter, propone al pubblico un vero e proprio tributo alla figura dello scrittore. Il testo, infatti, è una libera interpretazione del racconto, e in esso compaiono riferimenti e cenni anche ad alcuni passi del resto della sua produzione letteraria: dal racconto “I topi”, “La canzone di guerra”, “La giacca stregata”, fino a intense citazioni dal romanzo “Il bosco vecchio”.

TEATRO AGORA’80

via della Penitenza 33, Roma (Trastevere)
tel. 06 6874167 - www.teatroagora80.com

DATE E ORARI:
Dal 13 al 18 Aprile 2010 - Ore 21.00, Domenica ore 17.30

COSTO DEI BIGLIETTI:

  • Intero 13 €
  • ridotto 11 €
  • CRAL e tesserati CTS (Centro Turistico Studentesco) 8 € (+ 2 € di tessera associativa al teatro, ove prevista)

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